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Aree interne e abitare cooperativo: il modello delle imprese di comunità illustrato a Mattie

Aree interne e abitare cooperativo: il modello delle imprese di comunità illustrato a Mattie

Un pomeriggio per parlare del modello di imprese di comunità come occasione per rivitalizzare le aree interne, rispondendo nel contempo al bisogno di servizi da parte dei loro abitanti.

E’ questo il tema al centro dell’incontro che si è svolto a Mattie, in Valsusa, organizzato da Legacoop Piemonte e dal Gal Escartons e Valli Valdesi a cui hanno partecipato, portando la loro esperienza e riflessione, alcune cooperative. Moderati dal responsabile delle cooperative di comunità di Legacoop Piemonte Renzo Brussolo, e con la presenza in sala della sindaca di Mattie Marina Pittau che ha portato i suoi saluti iniziali.

La direttrice del Gal Escartons e Valli Valdesi Susanna Gardiol ha ricordato come la mission del Gal è quella di “favorire lo sviluppo economico locale” e come “la pandemia ha cambiato drasticamente le condizioni e le necessità”. Da qui l’idea di far seguire al percorso di incontri un “bando per studi di fattibilità per nuove imprese di comunità e uno specifico percorso di formazione.

Il presidente della cooperativa di abitazione DI Vittorio Massimo Rizzo ha osservato come rapportarsi al contesto delle aree interne richieda un impegno specifico, con direttive diverse rispetto all’abitare in città: “Bisogna dare una mano ai gruppi di cittadini che vogliono ripopolare le zone, non si tratta di offrire nuovi alloggi per rispondere al bisogno di case, piuttosto di recuperare il patrimonio abitativo già esistente”.

Adriano Mione, presidente della Società Mutua Piemonte Ets ha ricordato come “la mutualità rappresenta da sempre un valore fondamentale della cooperazione e tale può essere anche per le imprese di comunità. Bisogna ragionare in termini di innovazione e di un nuovo patto di welfare territoriale”.

Il presidente delle cooperativa Frassati, Roberto Galassi, ha illustrato l’attività che la cooperazione sociale svolge nelle aree interne offrendo servizi residenziali, attività educative e di assistenza scolastica. Ha ricordato poi “l’importanza di fare rete, unendosi ad altre realtà, per riuscire non solo ad ottenere più finanziamenti ma anche ad arricchire l’offerta moltiplicando le ricadute su territori”.
A tale proposito è stato anche illustrato il modelle del progetto “One Health Pianezza” realizzato in collaborazione con la cooperativa di medici di medicina generale “TeamApp” il cui presidente Sergio Bernabè ha spiegato “la scelta professionale di costituirsi in cooperativa per portare avanti una nuova cultura e modella di cura basato su un rapporto di vicinanza ai pazienti e di possibilità di offrire loro un’assistenza primaria completa”.

All’incontro era presente anche Paolo Scaramuccia, il responsabile dl progetto “Cooperative di comunità” di Legacoop Nazionale che ha spiegato come “Le cooperative di comunità nascono per dare risposte a bisogni avvertiti dagli stessi cittadini che decidono di attivarsi tra loro per risolverli. L’impresa cooperativa è un modello per generare un valore poi ridistribuito in tutta la comunità. Si tratta di costituire una vera e propria rete per rigenerare un luogo e offrire nuovi servizi con ricadute positive per tutti”.

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