• Tel.: 011 518 71 69 | e-mail: info@legacoop-piemonte.coop
Frutti di Pace: a Torino e Biella il racconto della cooperativa “Insieme” a 30 anni dalla guerra in Bosnia

Frutti di Pace: a Torino e Biella il racconto della cooperativa “Insieme” a 30 anni dalla guerra in Bosnia

In occasione dell'anniversario del genocidio di Srebrenica, avvenuto l'11 luglio del 1995, e dei 30 anni dallo scoppio del conflitto in Bosnia, Legacoop Piemonte e NovaCoop hanno organizzato due momenti, a Torino e Biella, di riflessione sull'impresa cooperativa quale strumento economico di democrazia e partecipazione, presentando l'esempio della Cooperativa agricola “Insieme” di Bratunac che con i suoi "frutti di pace", grazie al lavoro degli ultimi vent'anni, ha ricostruito ciò che la guerra aveva lacerato. Tema quanto mai attuale visto i recenti venti di guerra che hanno nuovamente sconvolto l'Europa.
Un'occasione per raccontare il ruolo delle cooperative non solo come strumento di impresa ma anche di creazione e rilancio della comunità, inclusione sociale, integrazione e dialogo interreligioso.
Come ha sottolineato il presidente di Legacoop Piemonte Dimitri Buzio: “La cooperazione ha il compito di essere uno strumento di partecipazione democratica e di creare una connessione con la comunità in cui opera e quanto realizzato dalla cooperativa “Insieme” ne è prova”

I fondatori della cooperativa "Insieme" hanno stato scelto questo nome, in Italiano, in quanto l'Italia ha dato il più grande sostegno al progetto. Sin dai primi momenti associazioni, enti locali e singoli cittadini furono accanto alle prime dieci socie/operaie contribuendo alla crescita di una realtà che oggi conta più di 500 soci tra operaie interne e produttori esterni dei frutti. Le marmellate realizzate con lamponi e altra frutta da loro coltivata rappresenta, per i lavoratori e loro famiglie, non solo una forma di mantenimento economico, ma un’opportunità per superare differenze e diffidenze reciproche, sanando le ferite lasciate dalla guerra, per proseguire un cammino insieme. Prodotti che si possono ritrovare negli scaffali Coop.

Durante i due eventi ha portato i suoi saluti anche il direttore delle politiche sociali di Novacoop Carlo Ghisoni: “Il Dna della cooperativa è quello di una struttura di persone che si interessa anche delle persone meno fortunate. Noi siamo impegnati ad aiutare territorio e le persone che hanno loro disegno imprenditoriale. La storia dei “Frutti di pace” ci ha colpito perchè dietro una vicenda così drammatica ci sono persone che hanno avuto la forza di rialzare la testa”. 

All'appuntamento torinese ha partecipato anche il fondatore del Sermig Ernesto Olivero ricordano anche il recente impegno che l'Arsenale della Pace insieme con Coop ha avuto nell'offrire un aiuto all'Ucraina. “Abbiamo scoperto una Torino ancora più buona di quanto immaginavamo”. Mentre Francesco Aceti, dell'Anpi Provinciale di Torino, ha sottolineato l'importanza di conoscere la storia: “Se noi non conosciamo storia si ripetono tutti gli errori”. 

Nella serata biellese, organizzata anche con l'associazione Pericle, abbiamo anche avuto il piacere di ospitare l'Imam principale della comunità bosniaca italiana, Ahmed Tabakovic, e il presidente della associazione Dzemat Biella, Alija Salihovic, che hanno ripercorso i loro ricordi della guerra ma anche lanciato un messaggio di speranza per il futuro del loro paese. 

Nel corso delle due serata il giornalista Mario Boccia ha mostrato le foto da lui realizzate durante gli anni della guerra, mentre la presidente della cooperativa Rada Zarkovic e il direttore Skender Hot hanno raccontato il loro progetto e il loro lavoro.

In Evidenza

Società di Servizio

Network

Rete Regionale dei servizi