• Tel.: 011 518 71 69 | e-mail: info@legacoop-piemonte.coop
La bioedilizia del sughero di Artimestieri

La bioedilizia del sughero di Artimestieri

Chi pensa che un tappo di sughero serva solo per le bottiglie si sbaglia. Anzi proprio da questo piccolo oggetto possono derivare soluzioni utili per un’edilizia rispettosa dell’ambiente. Come sa bene la cooperativa Artimestieri che in collaborazione con enti e associazioni raccoglie i tappi di sughero usati per riconvertirli.

Un progetto unico in tutto il nord ovest, ma che è riuscito anche a farsi conoscere fuori dai confini nazionali, come in Portogallo in cui un importante produttore di articoli in sughero ha promosso, attraverso la sua filiale italiana, la raccolta differenziata invitando numerose associazioni di volontariato a conservare i tappi in cambio di un sostegno alle loro attività.

A raccontare quanto accade nello stabilimento di Boves, nel cuneese è il presidente della cooperativa, Enzo Princivalle: “Si conoscono tante tipologie di raccolta differenziata, ma quella del sughero è ancora poco nota. Basti pensare che ogni anno in Italia si utilizzano un miliardo di tappi di sughero, ma solo il 10 per cento viene riciclato”.

“Noi collaboriamo con Enti e associazioni in tutto il nord-ovest e quello che viene raccolto ci viene inviato e noi provvediamo a riutilizzarlo attraverso nuovi processi di lavorazione”.

I tappi, infatti, vengono puliti, tagliati e ridotti in forma granulare: “Da questo momento li utilizziamo per i nostri prodotti, o per realizzare isolamenti termici nelle pareti delle case in quanto si prestano molto bene a questa funzione”.

Già, perché l’attenzione all’ambiente è alla base del lavoro di Artimestieri che oltre al sughero propone soluzioni per l’edilizia come calci e pitture senza derivati del petrolio. “Sono criteri che noi stessi ci siamo dati e che ci teniamo a rispettare” precisa Princivalle. 

Una mission che accompagna la cooperativa dalle origini, nel 1989 quando l’attività era in realtà diversa. “Io sono presidente sin dalla fondazione, allora eravamo una falegnameria” racconta Princivalle che ha ereditato la passione per il legno dal padre, falegname di professione. “Ci occupavamo di fornire prodotti di bioarredamento. Poi, circa 15 anni fa, il mercato è cambiato e ci siamo dovuti riconvertire pur puntando sempre sul rispetto per l’ambiente e sulla riqualificazione energetica”. E con particolare attenzione anche all'e-commerce.

Attualmente sono sette i soci lavoratori impegnati nelle attività della cooperativa “ma l’obiettivo è fare nuove assunzioni. Anche perché la nostra è un'attività continuativa, adatta a creare posti di lavoro stabili e gratificanti” conclude Princivalle.

In Evidenza

Società di Servizio

Network

Rete Regionale dei servizi