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La cantina sociale Vallebelbo, dal cuore delle Langhe al mercato internazionale

La cantina sociale Vallebelbo, dal cuore delle Langhe al mercato internazionale

La cooperativa Vallebelbo sorge nel cuore delle Langhe, sulle colline di Santo Stefano Belbo, paese natale di Cesare Pavese.

E con il celebre scrittore condivide la capacità di portare con sé e raccontare la terra natale anche quando si è più lontani, in un giro che riporta sempre a quei pendii da cui tutto è cominciato.

Vallebelbo nasce nel 1956 come cantina sociale per la raccolta e la trasformazione dell’uva in mosto che veniva poi rivenduto. Ad oggi conta 160 soci, 600 ettari di vigneti e un fatturato che nello scorso anno era di oltre 13 milioni di euro.

“E puntiamo a incrementarlo ulteriormente” spiega il presidente della cooperativa Cristiano Amerio. “Rispetto alle origini ora ci dedichiamo anche alla produzione di bottiglie, quattro milioni l’anno, e alla loro commercializzazione e vendita per un volume di affari di circa 7 milioni”.

I vini di Vallebelbo vanno ben oltre i confini delle Langhe: “Distribuiamo in Italia e recentemente siamo stati a Vinitaly, dopo due anni di stop legati al Covid. Ma esportiamo molto anche all’estero. I mercati più importanti sono Svizzera, Corea del sud e Cina, ma anche nord Europa e Usa” precisa Amerio.

Cuore della produzione il Moscato d’Asti, a rimarcare proprio il legame con il territorio, che è il più importante centro di produzione dell’uva Moscato. E se il rispetto dell’ambiente circostante e delle materie prime sono rimasti invariati dagli inizi Vallebelbo ha scelto anche di investire sulle più moderne e innovative tecnologie enologiche, per esempio offrendo assistenza agronomica a tutti i soci per poter tenere al meglio sotto controllo i propri vigneti.

E ora si guarda al futuro: “L’obiettivo – spiega Amerio – è di incrementare il fatturato e nel contempo continuare a garantire il benessere sociale dei nostri soci. Siamo riusciti a gestire la pandemia anche perché i consumi di vino hanno comunque retto. Ora siamo alle prese con i rincari di energia e materie prime che non possiamo evitare né ribaltare del tutto in aumenti. E’ una condizione che di sicuro patiamo e a cui stare attenti”.

Il referente del settore agroalimentare di Legacoop Piemonte Simone Murru osserva: “La Cooperativa Cantina Vallebelbo è un concreto esempio di come la cooperazione possa rappresentare un territorio. Fatturato, numero di ettari coinvolti e produzione di bottiglie non ci danno solamente un immagine della grandezza e della virtuosità della cooperativa, ma ci aiutano a capire come un’impresa possa avere ricadute positive sul territorio. A trarne beneficio sono infatti i Soci (tutti viticoltori del luogo), il territorio delle Langhe che attraverso la cura dei vigneti viene mantenuto e preservato (dal 2014 patrimonio dell’umanità UNESCO) e la Regione intera, che grazie alla grande rappresentatività delle produzioni vitivinicole interessate (il Moscato d’Asti per citare il più caratteristico) conferma e rafforza il suo valore su scala nazionale ed europea”.

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