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Presentato il Piano metropolitano per l’economia sociale di Torino 2030

Presentato il Piano metropolitano per l’economia sociale di Torino 2030

Lunedì 30 giugno 2025, nella Sala Panoramica della Città Metropolitana di Torino, è stato presentato ufficialmente il Piano metropolitano per l’economia sociale di Torino 2030, recentemente approvato dalla Camera di commercio di Torino e dalla Città Metropolitana di Torino, nell’ambito di Torino Social Impact, di cui Legacoop Piemonte fa parte.

Il Piano nasce con l’obiettivo di diffondere un nuovo modello di crescita per l’area metropolitana, fondato sulla sinergia tra sviluppo economico e coesione sociale. Propone una serie di azioni e strumenti concreti per avviare un programma collaborativo capace di coinvolgere l’intero ecosistema pubblico e privato, profit e non profit.

In particolare, il piano ha individuato una serie di azioni e strumenti che saranno alla base di un programma collaborativo, per favorire al massimo il perseguimento di obiettivi di sviluppo economico associati a obiettivi di coesione e inclusione sociale, coinvolgendo l'intero ecosistema pubblico-privato profit e non profit. Gli obiettivi sono puntuali e ripartiti in sei macro-temi: governance e partnership, social procurement, finanza a impatto sociale, formazione continua/sviluppo di competenze/giovani, connessioni fisiche, digitali e innovazione tecnologica, inclusione sociale e lavorativa.

All’evento hanno partecipato numerose figure istituzionali, tra cui l’On. Lucia Albano, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per gli enti promotori sono intervenuti Sonia Cambursano, Consigliera della Città metropolitana con delega allo sviluppo economico, e Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino. In rappresentanza delle istituzioni locali hanno preso la parola anche la Vicesindaca di Torino Michela Favaro e il Vicesindaco della Città Metropolitana Jacopo Suppo.

Oggi con la presentazione pubblica del Piano Economia Sociale Torino 2030, inizia il lavoro più impegnativo: dare vita alle azioni di sviluppo dell’Economia Sociale che nel Piano sono state identificate. Il processo partecipativo che ha portato alla stesura del documento è un elemento distintivo del Piano, ma anche un punto di forza per la sua attuazione. Un ecosistema collaborativo tra istituzioni, imprese profit, cooperazione e enti del Terzo Settore che scommette sulla capacità di generare impatti positivi e diffusi nell’Area Metropolitana di Torino. Legacoop e le cooperative associate hanno giocato un ruolo attivo in questo percorso e daremo in nostro contributo nello sviluppo dei processi generativi previsti dal Piano. Alla genesi del Piano vi è la sinergia tra la Città Metropolitana e la Camera di Commercio di Torino, che ha consentito di mettere in campo l’esperienza di Torino Social Impact, trovando un ambiente già strutturato per affrontare questi temi” ha dichiarato Paolo Petrucci, componente della presidenza di Legacoop Piemonte e di Torino Social Impact.

Durante la mattinata si è tenuto anche un confronto a livello nazionale con le esperienze delle città di Bologna e Milano, rappresentate da Daniela Freddi (Città metropolitana di Bologna) e Valerio Pedroni (Comune di Milano), che hanno condiviso approcci e visioni su percorsi analoghi in corso nelle rispettive realtà.

La chiusura è stata dedicata a uno spazio curato da Torino Social Impact dal titolo Le nuove generazioni per l’economia sociale, con la partecipazione di imprenditori sociali under 35 e associazioni giovanili del territorio. Tra di loro anche Francesca Cavallo in rappresentanza della cooperativa Nuova Neuro di Racconigi: “E’ stata una importante occasione poterci confrontare sul ruolo che i giovani possono avere per il futuro del territorio metropolitano. A partire da una considerazione importante, ovvero che vanno considerati non come beneficiari delle politiche locali, ma come attori del cambiamento che vanno dunque coinvolti con un contributo in idee, energia, e visioni nuove”.

“Le realtà cooperative nascono spesso per rispondere a bisogni locali colmando un vuoto lasciato dalle politiche pubbliche. Ma proprio su questo asse si può giocare una partita comune: le politiche locali devono essere capaci di intercettare queste energie, accompagnarle e amplificarle. In questo senso il Piano presentato oggi è importante perché prevede strumenti concreti per farlo: formazione, apertura all’innovazione tecnologica, co-progettazione”, ha dichiarato Francesca Cavallo nel suo intervento.

 

 

 

 

 

 

 

 

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